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L’ISME ISTITUTO MEDICO EUROPEO
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Il Direttore Sanitario
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ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA
allergologia-e-immunologia
L’allergologia è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle allergie, patologie immunitarie caratterizzate da ipersensibilità verso particolari sostanze.
L’immunologia è una branca della medicina che si occupa del sistema immunitario, studiando gli aspetti delle difese dell’organismo contro infezioni e le eventuali risposte immunitarie in caso di disordine del sistema immunitario stesso (malattie autoimmuni).
L’allergologia affronta la diagnosi e cura delle malattie allergiche degli adulti e dei bambini che soffrono delle seguenti patologie:
allergie respiratorie (asma, rinite, congiuntivite)
allergie e intolleranze alimentari
allergie ad imenotteri (api, vespe, calabroni)
allergie da farmaci
allergia al latice
allergie cutanee (dermatite atopica, orticaria-angioedema)
Per una corretta diagnosi ci si avvale di alcuni test fondamentali:
Test cutanei diagnostici
- prick test e prick by prick con allergene naturale fresco
- patch test al nichel
Dosaggio molecolare delle IgE specifiche
- test ISAC (su 112 molecole allergeniche)
diagnosi e il follow up dell’asma bronchiale
- spirometria di base
- test di broncodilatazione farmacologica
- test da sforzo fisico
- esalazione dell’Ossido Nitrico (FeNO - indice di infiammazione bronchiale)
Sulla base di questi test può essere eseguita anche la desensibilizzazione orale ad alimenti: latte, uovo, pesce, ecc...
Diagnosi e cura delle seguenti patologie allergiche:
allergie respiratorie (asma, rinite)
allergia agli occhi (congiuntivite)
allergie cutanee (dermatite atopica, dermatite da contatto, orticaria-angioedema)
allergie alimentari (sindrome orale allergica, esofagite eosinofila, enterocolite, ecc)
intolleranze alimentari (a lattosio, grano, lievito, ecc)
allergie ad imenotteri (api, vespe, calabroni)
allergie da farmaci
allergia al latice
reazioni anafilattiche (ipotensione, stress cardiaco, ecc)
ATTIVITA’ SVOLTE PRESSO IL POLIAMBULATORIO ISME ISTITUTO MEDICO EUROPEO
Test cutanei diagnostici
prick test: con estratti allergenici inalanti e alimentari e prick by prick con allergene naturale fresco (verdura e frutta)
patch test: serie SIDAPA che comprende numerosi apteni di varia natura tra cui nichel, cromo, coloranti, conservanti, ecc.
Dosaggio molecolare delle IgE specifiche
test ISAC (su 112 molecole allergeniche)
Per la diagnosi delle allergie alimentari
Test di provocazione orale (TPO) con l’alimento allergizzante in causa
Per la diagnosi e il follow up dell’asma bronchiale
spirometria di base
test di broncodilatazione farmacologica (spirometria di base e dopo broncodilatazione)
test da sforzo fisico (spirometria di base e dopo 6min di corsa)
esalazione dell’Ossido Nitrico (FeNO - indice di infiammazione bronchiale)
Per la cura delle malattie allergiche
Oltre alla proposta del piano terapeutico individuale si eseguono
Immunoterapie specifiche per la rinite e l’asma allergica
Desensibilizzazione orale ad alimenti: latte, uovo, pesce, ecc...
All’allergologia pediatrica e all’asma del bambino viene dedicata una particolare importanza, essendo l’infanzia l’età in cui più frequentemente compare la patologia allergica e asmatica.
Tuttavia l’attività di questo servizio si configura nell’ambito di una assistenza allergologica più ampia alle famiglie con problemi di allergia. È possibile quindi la prenotazione contemporanea nello stesso giorno della visita specialistica allergologica sia per i bambini che per i familiari.
Quindi, per tutte le patologie sopra indicate, si effettuano sia visite ambulatoriali, sia test allergologici sulla cute (prick test e patch test) e sul piccole quantità di sangue (dosaggio IgE specifiche e test ISAC).
Infatti è possibile eseguire il test più moderno e sensibile per l’identificazione delle allergie: il microarray proteomico per la determinazione delle IgE specifiche su molecole allergeniche, test ISAC. In base alla richiesta del curante,il risultato del test verrà interpretato da parte di uno specialista allergologo del nostro Centro.
Visita allergologica
Che cos’è la visita allergologica?
Tramite la visita allergologica è possibile escludere, diagnosticare o monitorare i disturbi di carattere allergologico. Tale indagine viene eseguita di norma su consiglio del medico curante per accertare la natura di sintomi quali difficoltà respiratorie, prurito in alcune zone del corpo, prurito agli occhi, naso chiuso o che cola, emicrania ed eczema.
A che cosa serve la visita allergologica?
Con la visita allergologica è possibile diagnosticare il tipo di allergia di cui soffre il paziente e stabilire la terapia da seguire. L’esame consente di controllare l’evolversi di un’allergia già diagnosticata al paziente.
Sono previste norme di preparazione?
Sei giorni prima della visita è bene che il paziente non assuma antistaminici; se il consulto del medico è dovuto ad una dermatite, è consigliabile che il paziente nelle due settimane prima dell’esame eviti cortisonici. Il giorno dell’esame è opportuno che il paziente abbia con sé: tutti gli esami effettuati su richiesta del medico curante e la documentazione (se la possiede) che riguarda il problema allergologico, gli esami del sangue eseguiti più di recente (anche per altri motivi) ed un promemoria sui farmaci assunti quotidianamente.
Come si svolge la visita allergologica?
Il paziente sarà accolto dallo specialista che si occuperà di raccogliere informazioni circa la sua storia e lo stile di vita; allo specialista si dovranno fornire informazioni riguardanti l’alimentazione, il vizio del fumo, il consumo di alcol, il livello di attività fisica e di sedentarietà, il tipo di lavoro svolto, l’assunzione di farmaci e su altri casi di allergie in famiglia, infine verranno controllati gli eventuali esame medici già svolti dal paziente.
Durante la visita il paziente può essere sottoposto a diversi tipi di test:
Prick test: la cute viene perforata da un ago così da permettere la penetrazione dell'allergene; se dopo 20 minuti intorno al punto dell'iniezione si palesa un ponfo rosso e caldo significa che si è sensibili all'allergene;
Test di provocazione: consiste nell'applicazione diretta dell'allergene a livello oculare, nasale e bronchiale e nella successiva valutazione della risposta dell'organismo all'allergene;
Patch test: vengono applicati sulla pelle dei cerotti contenenti estratti allergizzanti.
Se ci fosse il sospetto della presenza di una malattia bronchiale ostruttiva è possibile che il paziente venga sottoposto anche ad una spirometria.
Allergia alle graminacee e reazioni crociate: gli alimenti da evitare
Allergia ai pollini: i sintomi, come la congestione nasale, che disturbano i soggetti allergici alle graminacee in primavera
L’allergia al polline è molto comune. Sono molti i pazienti allergici al polline che manifestano sintomi, come naso chiuso, naso che cola, prurito agli occhi, tosse e starnuti. Ci sono centinaia di tipi di piante il cui polline può scatenare una reazione allergica. Lo stesso soggetto può essere allergico a diversi tipi di polline.
La fine della primavera e l’inizio dell’estate fanno parte del “periodo critico”, quando le piante fioriscono e i pollini volteggiano nell’aria trasportati dal vento. I granuli di polline sono microscopici e, se non è possibile vederli, è possibile percepirli attraverso la reazione del corpo dei soggetti allergici.
Quali sono i sintomi dell’allergia al polline?
I sintomi dell’allergia al polline possono includere:
Congestione nasale
Prurito agli occhi o occhi che lacrimano
Starnuti e tosse
Prurito e pizzicore in gola
Occhi gonfi
Affaticamento e irritabilità
I pollini possono, inoltre, scatenare allergie respiratorie di entità più o meno grave, come:
Asma bronchiale
Rinite allergica
Laringospasmo
Quando si parla di allergia alle graminacee?
Il polline delle graminacee rappresenta un allergene per gran parte dei soggetti sensibili ai pollini. L’allergia alle graminacee è molto diffusa in tutto il globo. La famiglia delle graminacee, principali responsabili del raffreddore da fieno, comprende gran parte dei cereali che fanno parte della nostra alimentazione quotidiana.
Un elenco delle graminacee è in parte il seguente:
Frumento
Gramigna
Avena
Farro
Kamut
Mais
Miglio
Riso
Orzo
Segale e sorgo
Essendo piante anemofile, ossia con impollinazione tramite vento, evitare queste piante non è affatto facile, anche perché producono enormi quantità di polline.
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Una diagnosi precoce di Alzheimer sin dai vent’anni
Hai notato un cambiamento in un tuo familiare, ad esempio che è spesso distratto, dimentica facilmente le cose, sta dimagrendo senza apparente motivo, ogni tanto fa discorsi poco coerenti?
Quali alimenti evitare se si è allergici alle graminacee?
Oltre ai cereali indicati, i soggetti allergici alle graminacee hanno maggiori probabilità di sviluppare una crisi allergica anche a seguito di contatto, o ingestione, di frutta e verdura che hanno proteine in comune con il polline. Tra queste ricordiamo:
Sedano
Melone e anguria
Pesche
Arance
Pomodori
Segale
E ancora:
Bietole
Prugne
Kiwi
Ciliegie
Albicocche
Fragole
Mandorle e arachidi
Il calendario della fioritura delle graminacee in Italia
Esiste un calendario della fioritura delle piante in Italia, che ne specifica i periodi. Si tratta di un ottimo strumento che consente a chiunque conosca a quale tipo di polline è allergico di prevedere quando inizieranno i suoi sintomi e provare a prevenirli attraverso l’assunzione di antistaminici, l’utilizzo di mascherine o altre strategie preventive utili.
L’Associazione Italiana di Aerobiologia mette a disposizione un bollettino pollinico, sempre aggiornato, che specifica periodo e concentrazione nell’aria di diversi tipi di polline. Molto sommariamente si può riassumere il calendario nel seguente modo:
Gennaio, Febbraio, Marzo: polline di cipresso, di nocciolo, di pioppo e betulla.
Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto: pollini di graminacee, parietaria, romice, ambrosia.
Settembre, Ottobre: pollini di artemisia, mentre parietaria, graminacee, romice e artemisia diminuiscono la loro concentrazione nell’aria.
Novembre e dicembre: non ci sono quantità significative di pollini nell’aria.
Cosa si intende con reazioni allergiche crociate?
Molti alimenti contengono molecole proteiche simili, o uguali, a quelle contenute nei pollini. Questo significa che soggetti sensibili a determinati allergeni possono risultare allergici ai corrispondenti alimenti, riconosciuti allo stesso modo dal sistema immunitario che scatena una reazione allergica crociata. Di seguito elenchiamo alcuni tra gli allergeni (pollini) e gli alimenti con proteine simili:
Polline e miele
Artemisia e anguria, banana, mela, melone, camomilla, sedano, zucca, anice, camomilla, carota, cicoria, cumino, coriandolo, finocchio, prezzemolo, sedano, semi di girasole, tarassaco
Parietaria e ciliegia, melone, more di gelso, basilico, ortica, piselli, olive
Betulla e albicocca, arachidi, carota, ciliegia, banana, fragola, lampone, mandorla, mela, melone, nespola, noce, nocciola, pesca, pistacchio, finocchio, patata, sedano
Nocciolo e nocciole
Ambrosia e anguria, banana, melone, camomilla, sedano, zucca
Come scoprire se siamo allergici?
Fare le prove allergiche è l’unico modo per sapere se davvero si è allergici a erbe e pollini o se, a scatenare la risposta allergica, è stata qualche altra cosa. Esistono sia test cutanei che test ematici.
II test cutaneo consiste nel mettere a contatto cutaneo il soggetto con gocce di allergeni. Dopo una ventina di minuti è possibile verificare una eventuale reazione che, se positiva per un determinato allergene, si presenta come la puntura di una zanzara.
Il test del sangue verifica, invece, la presenza delle immunoglobuline IgE specifiche contro i singoli allergeni.
Come vengono trattati i sintomi delle allergie?
I farmaci più utilizzati nel controllo dei sintomi delle allergie sono antistaminici e cortisonici, utili a moderare la sintomatologia anche in caso di gravi reazioni anafilattiche.
RINITE ALLERGICA E ASMA BRONCHIALE
Definizione, aspetti e classificazione
Storicamente le differenze strutturali e funzionali tra le vie aeree superiori ed inferiori hanno portato a creare una separazione tra questi due apparati, con classificazioni patologiche distinte e con somministrazione di farmaci ad azione prevalente o esclusiva su uno solo dei due distretti. Numerosi sono i punti di contatto tra le due patologie che spiegano anche la facilità con cui queste malattie si associano e si evolvono l'una nell'altra.
Le due patologie presentano aspetti epidemiologici comuni: molti studi hanno dimostrato che rinite ed asma sono presenti molto spesso nello stesso paziente.
La rinite è presente come manifestazione associata, in circa il 78% dei casi di asma allergico, l'asma è presente nel 38% dei pazienti con rinite allergica. Il legame tra queste due patologie è ulteriormente confermato dal dato che in molti pazienti allergici la rinite precede di mesi o di anni l'esordio dell'asma; molti studi hanno dimostrato la presenza di una iper-reattività bronchiale in pazienti rinitici senza asma clinicamente manifesta.
Per spiegare le basi della correlazione tra rinite ed asma sono state avanzate diverse ipotesi che includono: l'attivazione dei riflessi naso-faringe-bronchi, il drenaggio e l'aspirazione di materiale infiammatorio dal retrofaringe, il rilascio di mediatori e fattori chemiotattici, la respirazione orale.
Benché sostenuti da evidenze sperimentali, nessuno di questi meccanismi è in grado di soddisfare adeguatamente la complessità dei fenomeni osservati.
La spiegazione più esauriente della fisiopatologia del rapporto naso/bronchi deriva dagli studi relativi ai meccanismi di induzione e regolazione cellulare della risposta immunitaria agli allergeni: rinite ed asma non sono altro che l'espressione di uno stato infiammatorio che si perpetua dalle vie aeree superiori a quelle inferiori. Le manifestazioni allergiche nasali e bronchiali sono caratterizzate dal rilascio di mediatori, preformati e neoformati, dai mastociti e basofili attivati in seguito al legame delle IgE di superficie con l'allergene specifico. Questi mediatori determinano l'infiltrazione delle mucose di linfociti T attivati, piastrine ed eosinofili con conseguente danno e automantenimento della flogosi per azione dei mediatori rilasciati da questi elementi cellulari.
Rinite allergica
La rinite allergica è definita come un processo infiammatorio cronico della mucosa nasale, sostenuta da un meccanismo immunologico IgE mediato e caratterizzato da rinorrea, ostruzione nasale, starnutazioni a salve, prurito al naso (a volte anche al palato e alle orecchie). Tale processo è scatenato da allergeni (acari, pollini, muffe e peli di animali) nei confronti dei quali il paziente si è sensibilizzato. La flogosi è presente anche in assenza di manifestazioni cliniche evidenti ed è la responsabile oltre che dei sintomi anche delle complicanze.
Le linee guida ARIA (Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) per le riniti allergiche, redatte in collaborazione con il WHO (World Health Organization) e accettate da numerose Società scientifiche internazionali classificano la rinite allergica in base alla durata dei sintomi in “ intermittente” o “persistente” e, in base alla severità degli stessi, in “lieve” o "moderata-severa".
Le forme intermittenti sono essenzialmente causate dai pollini e la sintomatologia clinica si manifesta di conseguenza nel periodo dell'anno in cui la specie botanica è in fioritura. I pollini di maggiore interesse nell'area Mediterranea sono quelli di piante erbacee, in particolare Graminacee (erba mazzolina, gramigna dei prati, ecc.), Composite (artemisia, ambrosia) e Urticacee (Parietaria judaica e officinalis) che presentano solitamente una pollinazione primaverile e autunnale, e di alcune famiglie di alberi, Oleacee (olivo), Betulacee (betulla), Corylacee (nocciolo) e Cupressacee il cui periodo di pollinazione è prevalentemente tardo invernale/primaverile.
Nelle riniti intermittenti, infine, va considerata anche una eziologia da spore fungine come Alternaria e Cladosporium.
Le forme persistenti, invece, sono causate da allergeni presenti costantemente nell'ambiente domestico e a volte scolastico/lavorativo (acari domestici come Dermatophagoides pteronyssinus e farinae, derivati di animali domestici e alcune muffe). La diagnosi di rinite allergica è relativamente semplice: una corretta anamnesi, il tipico corteo sintomatologico e l'esame obiettivo la rendono di solito agevole; la diagnosi eziologica, di pertinenza specialistica, deve mirare ad individuare l'allergene responsabile mediante l'esecuzione dei test cutanei e, quando necessario, facendo ricorso al dosaggio sierico delle IgE specifiche o alla esecuzione di test di provocazione specifici. La severità dell'ostruzione nasale è valutata mediante l'esame rinomanometrico. La rinite allergica non trattata in maniera adeguata può determinare diverse complicanze.
Asma bronchiale
L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree nella quale giocano un ruolo importante numerose cellule. Nei soggetti predisposti, l'infiammazione provoca episodi ricorrenti di respiro sibilante, dispnea, senso di costrizione toracica e tosse, in particolare durante la notte o al mattino presto.
Tali episodi sono in genere associati a broncocostrizione diffusa e variabile, reversibile spontaneamente o dopo terapia. L'infiammazione provoca anche un aumento della reattività bronchiale a numerosi stimoli aspecifici, ed è presente anche nelle fasi di remissione clinica della malattia. Studi bioptici hanno mostrato che anche l'asma lieve è caratterizzata da presenza di infiammazione con danno epiteliale e infiltrazione di cellule infiammatorie nella mucosa. La persistenza della flogosi porta a cambiamenti irreversibili della parete delle vie aeree (rimodellamento), con deposizione di collagene ed ispessimento del muscolo liscio bronchiale. Questi cambiamenti strutturali portano ad una riduzione del flusso delle vie aeree ed a un aumento della reattività bronchiale. La diagnosi di asma è complicata dalla eterogeneità dell'espressione clinica della malattia che può andare dalla tosse secca e stizzosa con esame obiettivo toracico negativo a quadri di dispnea grave. Elementi diagnostici essenziali sono l'anamnesi, la sintomatologia, l'esame obiettivo, le prove di funzionalità respiratoria e la valutazione della qualità della vita. Poiché l'atopia è uno dei principali fattori di rischio per asma, l'indagine allergologica svolge un ruolo fondamentale nella gestione del paziente asmatico (GINA 2010).
Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Convenzionata SSN
L’ ISME Istituto Medico Europeo, si propone di fornire un servizio medico ad elevati standard di qualità e d’eccellenza anche in regime di convenzione SSN | SSR.
La struttura Medica è ubicata in una zona centralissima di Palermo nella Via Ruggero Settimo,55,facilmente accessibile e fornita di parcheggi.
La chirurgia plastica è una delle branche medico specialistiche convenzionate con il SSN | SSR .
il laboratorio di chirurgia plastica è comunque disponibile anche a fornire prestazioni senza obbligo di prescrizione medica.
La visita di Chirurgia Plastica Convenzionata SSN Servizio Sanitario Nazionale,è un passaggio importante per chi deve o vuole sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, estetica o ricostruttiva (del viso, del corpo, del seno) o altri trattamenti estetici, perché permette di individuare come e dove intervenire, di esporre allo specialista le proprie richieste, le proprie attese e i propri dubbi, di conoscere le procedure chirurgiche, di ottenere risposte circa il comportamento da tenere dopo l’intervento, di essere consapevole dei rischi e dei risultati possibili.
La visita, che avviene avendo cura della riservatezza e della privacy del paziente, è utile anche per la pianificazione dei tempi, degli esami da svolgere e per l’inserimento del paziente nella lista d’attesa.
Nel corso della visita lo specialista indica e prescrive anche tutti gli esami preparatori a cui il paziente deve sottoporsi per garantire la sicurezza dell’intervento.
Il paziente viene accolto da un team di specialisti che in un primo momento raccoglie il maggior numero di informazioni sulla storia e sullo stile di vita dell’assistito: alimentazione, vizio del fumo, livello di attività fisica e di sedentarietà, malattie precedenti, eventuali patologie in corso, interventi precedenti, casi in famiglia di patologie simili, interventi precedenti, assunzione di farmaci.
Si passa poi alla visita approfondita e accurata per valutare l’entità e il grado del difetto. In questa fase lo specialista discute con il paziente le sue attese e i suoi dubbi, risponde alle sue domande e valuta le motivazioni psicologiche alla base della richiesta.
Successivamente vengono prescritti tutti i test di laboratorio utili (esami del sangue, esami radiologici, esami cardiologici) e altri eventuali per i pazienti che necessitano di approfondimenti diagnostici prima dell’intervento.
Non sono previste norme di preparazione, il paziente è invitato a portare con sé eventuali esami effettuati su richiesta del proprio medico curante e un promemoria in cui sono indicati tutti i farmaci che sta assumendo.
La chirurgia plastica a carico del S.S.N.
La chirurgia plastica convenzionata o mutuabile comprende tutti gli interventi che possono essere eseguiti a carico del Sistema Sanitario Nazionale senza spese da parte del paziente. Perchè un intervento di chirurgia plastica possa essere mutuabile, ovvero in convenzione con il SSN occorre che si verifichino determinate condizioni, infatti non tutti gli interventi possono essere mutuabili.
Quando un intervento di chirurgia plastica è mutuabile
L’intervento per essere mutuabile dev’essere funzionale, ovvero modificare la funzione e la funzionalità dell’organo che erano compromesse prima dell’intervento.
Quando l’intervento non riguarda alcuna componenete funzionale, ma solamente l’estetica (senza quindi implicazioni patologiche o funzionali) l’intervento non è mutuabile.
Un esempio è quello della rinoplastica rispetto alla settoplastica.
L’intervento di settoplastica (correzione del setto nasale deviato con le conseguenti difficoltà respiratorie) è mutuabile, ma invece l’intervento di rinoplastica (correzione dei difetti estetici del naso) non lo è.
Solitamente gli interventi in convenzione con il SSN vengono eseguiti presso gli Ospedali pubblici o Policlinici,oppure presso strutture private come l’ISTITUTO EUROPEO DI CHIRURGIA PLASTICA, struttura convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale
È possibile effettuare a carico del Servizio Sanitario Nazionale alcuni interventi che si avvalgono delle tecniche proprie della Chirurgia Estetica ma finalizzati a trattare condizioni conseguenti a incidenti, malattie o malformazioni, che determinino uno stato di malattia; in particolare:
• Blefaroplastica, qualora l’eccesso di cute palpebrale provochi una limitazione del campo visivo superiore al 60% (certificata da uno Specialista in Oculistica)
• Rinoplastica, qualora la deformità della piramide nasale sia conseguente a malformazioni congenite (es. labiopalatoschisi)
• Mastoplastica additiva, per la correzione di gravi deformità della mammella, congenite o post-traumatiche, per ricostruire la mammella post-mastectomia oppure per adeguare la mammella controlaterale nella ricostruzione mammaria
• Mastopessi, nei casi di ptosi di grado elevato in postumi di obesità ovvero per adeguare la mammella controlaterale nella ricostruzione mammaria
• Mastoplastica riduttiva, laddove vi siano problemi di statica vertebrale e di eccessivo carico articolare dovuti al peso delle mammelle, certificati da uno Specialista in Ortopedia o Fisiatria, in donne di peso corporeo nella norma (Body Mass Index inferiore o uguale a 35 oppure per adeguare la mammella controlaterale nella ricostruzione mammaria
• Addominoplastica, qualora sia presente un’erniazione della parete addominale, ovvero in presenza di un ampio grembiule cutaneo-adiposo sede di ulcere croniche o che rappresenti un’importante limitazione alla deambulazione, certificata da uno Specialista in Ortopedia o Fisiatria
• Lipoaspirazione, per il trattamento di lipomi, linfedemi e gravi lipodistrofie
• Lipofilling, per il trattamento di deformità postraumatiche, congenite o per il trattamento di radiodermiti croniche.
• Ricostruzione del capillizio, nei casi in cui l’alopecia non sia ordinariamente occultabile dai capelli residui e sia conseguente a traumi, ustioni o asportazione di neoplasie.
Chirurgia Ambulatoriale
La Chirurgia Ambulatoriale si occupa di risolvere patologie chirurgiche attraverso piccoli interventi della durata solitamente inferiore ai 30-40 min, eseguiti in anestesia locale, che non richiedono un ricovero. Il paziente infatti dopo circa un’ora può abbandonare la struttura sanitaria in cui l’intervento è stato eseguito.
Le patologie trattate in chirurgia ambulatoriale interessano per la maggior parte la cute ed il tessuto sottocutaneo, tra quelle di più frequente riscontro troviamo:
Lipoma
Neo
Melanoma
Cisti sebacea
Corpo estraneo
Basalioma
Unghia incarnita
Verruca
Lipoma
Il lipoma è un tumore benigno che origina dalle cellule adipose. Può essere isolato oppure in numero superiore ad uno, si parla in tal caso di lipomatosi multipla. Lipomi di dimensioni elevate presentano un rischio seppur molto basso di trasformazione maligna. L’asportazione del lipoma viene solitamente effettuata quando a causa della sede in cui si forma e delle dimensioni raggiunte determina disturbi o anomalie estetiche.
Neo
Per nei o nevi si intendono accumuli abnormi di cellule (dette melanociti) responsabili del colorito della nostra pelle. A seconda delle caratteristiche istologiche si distinguono nevi giunzionali, intradermici e composti. L’importanza dell’osservazione ed identificazione dei nei si spiega con la possibilità che alcuni di essi hanno di andare incontro a trasformazione maligna e svluppare dei melanomi.
Nella prevenzione dei tumori della cute è raccomandabile una visita specialistica dermatologica allo scopo di identificare le lesioni potezialmente pericolose e suscettibili di asportazione chirurgica.
Melanoma
Il melanoma è un tumore maligno che si sviluppa a partire dai melanociti, si ritiene che nella maggior parte dei casi origini nel contesto di lesioni pigmentate (nei) preesistenti. La prognosi di questa malattia varia a seconda dello stadio in cui è effettuata la diagnosi.
Di fronte alla diagnosi certa di melanoma, l’exeresi chirurgica può non essere eseguita in una seduta ambulatoriale a causa della necessità di effettuare un intervento più lungo e demolitivo. Molte volte si giunge alla diagnosi attraverso l’esame microscopico dopo l’asportazione di una lesione cutanea sospetta, in questi casi si rende solitamente necessario il ricorso ad un secondo intervento chirurgico per rimuovere una quantità di tessuto più ampia (radicalizzazione dell’intervento).
Cisti sebacea
Le cisti sebacee sono delle patologie che colpiscono alcune ghiandole cutanee (ghiandole sebacee), appaiono come tumefazioni rotondeggianti dalle quali spesso può fuoriuscire materiale untuoso e maleodorante. Possono infiammarsi e diventare molto dolenti. Le zone più colpite sono rappresentate da dorso e dal cuio capelluto. L’exeresi chirurgica non presenta di solito difficoltà e può essere effettuata sul cuoio capelluto anche senza l’obbligo di radere a zero un’ampia area.
Corpo estraneo
La presenza di piccoli corpi estranei è molto comune nella cute e nel tessuto sottocutaneo. Di solito sono costituiti da frammenti di vetro, schegge di legno o spine di vegetali che possono penetrare nei tegumenti (più frequentemente nelle regioni del volto e degli arti superiori). La presenza di questo materiale estraneo fa sì che l’organismo cerchi di isolarlo, rivestendolo di una capsula di materiale fibroso (granuloma da corpo estraneo).
A volte la presenza del corpo estraneo è totalmente asintomatica ed è percepibile soltanto con la palpazione in cui si manifesta come un piccolo nodulo di consistenza dura. In alcuni casi, specialmente se situato in zone ricche di terminazioni nervose, nelle adiacenze di piani ossei o superfici articolari, il corpo estraneo può provocare dolore e richiedere quindi un’asportazione chirurgica.
La rimozione del corpo estraneo è di norma un intervento effettuabile in anestesia locale ed in breve tempo, l’unica difficoltà può essere rappresentata talvolta dalle piccole dimensioni dello stesso che ne rendono difficile la percezione e l’individuazione.
Basalioma
Il basalioma o epitelioma basocellulare rappresenta il più frequente tumore maligno della pelle. Si localizza più frequentemente a livello del volto. Fortunatamente la malignità di questa neoplasia è espressa soltanto come invasione locale e sono rarissime le metastasi a distanza. Laddove è possibile la migliore terpia è rappresentata dall’escissione chirurgica.
Unghia incarnita
L’onicocriptosi, comunemente indicata con il termine unghia incarnita, è una patologia che colpisce più frequentemente il primo dito del piede: l’alluce.
Spesso è causata da errata esecuzione dell’igiene del piede o dall’utilizzo di calzature troppo strette che causano un trauma ripetuto in questa zona. Nelle fasi iniziali la malattia può regredire sollevando i margini ungueali e sottoponendosi a frequenti pediluvi. Nei casi più avanzati è necessario un piccolo intervento chirurgico condotto in anestesia locale. Lo scopo dell’intervento è quello di asportare il granuloma, che sovente accompagna l’onicocriptosi di vecchia data, ed una piccola parte di unghia insieme alla corrispondente matrice ungueale. In alcune ,non frequenti, circostanze può rendersi necessaria l’asportazione totale dell’unghia.
Verruca
La verruca volgare è una lesione che coinvolge frequentemente le regioni dorsali delle mani, palmoplantari di mani e viso ed il volto. Fa un’origine infettiva lagata ad un virus del tipo Papova. Il trattamento è molto variabile e può andare dall’utilizzo di caustici, alla termocauterizzazione con laser, alla diatermocoaculazione. Va distinta dalla verruca volgare la verruca seborroica che rappresenta un tumore benigno della cute
Chirurgia Plastica ambulatoriale convenzionata SSN
La Chirurgia Plastica ambulatoriale si occupa di risolvere patologie chirurgiche attraverso piccoli interventi della durata solitamente inferiore ai 30-40 min, eseguiti in anestesia locale, che non richiedono un ricovero. Il paziente infatti dopo circa un'ora può abbandonare la struttura sanitaria in cui l'intervento è stato eseguito.
Le patologie trattate in chirurgia ambulatoriale interessano per la maggior parte la cute ed il tessuto sottocutaneo, tra quelle di più frequente riscontro troviamo:
Lipoma
Neo
Melanoma
Cisti sebacea
Corpo estraneo
Basalioma
Unghia incarnita
Verruca
Lipoma
Il lipoma è un tumore benigno che origina dalle cellule adipose. Può essere isolato oppure in numero superiore ad uno, si parla in tal caso di lipomatosi multipla. Lipomi di dimensioni elevate presentano un rischio seppur molto basso di trasformazione maligna. L'asportazione del lipoma viene solitamente effettuata quando a causa della sede in cui si forma e delle dimensioni raggiunte determina disturbi o anomalie estetiche.
Neo
Per nei o nevi si intendono accumuli abnormi di cellule (dette melanociti) responsabili del colorito della nostra pelle. A seconda delle caratteristiche istologiche si distinguono nevi giunzionali, intradermici e composti. L'importanza dell'osservazione ed identificazione dei nei si spiega con la possibilità che alcuni di essi hanno di andare incontro a trasformazione maligna e svluppare dei melanomi.
Nella prevenzione dei tumori della cute è raccomandabile una visita specialistica dermatologica allo scopo di identificare le lesioni potezialmente pericolose e suscettibili di asportazione chirurgica.
Melanoma
Il melanoma è un tumore maligno che si sviluppa a partire dai melanociti, si ritiene che nella maggior parte dei casi origini nel contesto di lesioni pigmentate (nei) preesistenti. La prognosi di questa malattia varia a seconda dello stadio in cui è effettuata la diagnosi.
Di fronte alla diagnosi certa di melanoma, l'exeresi chirurgica può non essere eseguita in una seduta ambulatoriale a causa della necessità di effettuare un intervento più lungo e demolitivo. Molte volte si giunge alla diagnosi attraverso l'esame microscopico dopo l'asportazione di una lesione cutanea sospetta, in questi casi si rende solitamente necessario il ricorso ad un secondo intervento chirurgico per rimuovere una quantità di tessuto più ampia (radicalizzazione dell'intervento).
Cisti sebacea
Le cisti sebacee sono delle patologie che colpiscono alcune ghiandole cutanee (ghiandole sebacee), appaiono come tumefazioni rotondeggianti dalle quali spesso può fuoriuscire materiale untuoso e maleodorante. Possono infiammarsi e diventare molto dolenti. Le zone più colpite sono rappresentate da dorso e dal cuio capelluto. L'exeresi chirurgica non presenta di solito difficoltà e può essere effettuata sul cuoio capelluto anche senza l'obbligo di radere a zero un'ampia area.
Corpo estraneo
La presenza di piccoli corpi estranei è molto comune nella cute e nel tessuto sottocutaneo. Di solito sono costituiti da frammenti di vetro, schegge di legno o spine di vegetali che possono penetrare nei tegumenti (più frequentemente nelle regioni del volto e degli arti superiori). La presenza di questo materiale estraneo fa sì che l'organismo cerchi di isolarlo, rivestendolo di una capsula di materiale fibroso (granuloma da corpo estraneo).
A volte la presenza del corpo estraneo è totalmente asintomatica ed è percepibile soltanto con la palpazione in cui si manifesta come un piccolo nodulo di consistenza dura. In alcuni casi, specialmente se situato in zone ricche di terminazioni nervose, nelle adiacenze di piani ossei o superfici articolari, il corpo estraneo può provocare dolore e richiedere quindi un'asportazione chirurgica.
La rimozione del corpo estraneo è di norma un intervento effettuabile in anestesia locale ed in breve tempo, l'unica difficoltà può essere rappresentata talvolta dalle piccole dimensioni dello stesso che ne rendono difficile la percezione e l'individuazione.
Basalioma
Il basalioma o epitelioma basocellulare rappresenta il più frequente tumore maligno della pelle. Si localizza più frequentemente a livello del volto. Fortunatamente la malignità di questa neoplasia è espressa soltanto come invasione locale e sono rarissime le metastasi a distanza. Laddove è possibile la migliore terpia è rappresentata dall'escissione chirurgica.
Unghia incarnita
L'onicocriptosi, comunemente indicata con il termine unghia incarnita, è una patologia che colpisce più frequentemente il primo dito del piede: l'alluce.
Spesso è causata da errata esecuzione dell'igiene del piede o dall'utilizzo di calzature troppo strette che causano un trauma ripetuto in questa zona. Nelle fasi iniziali la malattia può regredire sollevando i margini ungueali e sottoponendosi a frequenti pediluvi. Nei casi più avanzati è necessario un piccolo intervento chirurgico condotto in anestesia locale. Lo scopo dell'intervento è quello di asportare il granuloma, che sovente accompagna l'onicocriptosi di vecchia data, ed una piccola parte di unghia insieme alla corrispondente matrice ungueale. In alcune ,non frequenti, circostanze può rendersi necessaria l'asportazione totale dell'unghia.
CHIRURGIA PLASTICA Convenzionata SSN
Chi ha pensato di farsi un ritocchino ha sicuramente accarezzato l’idea di poter addebitare le spese al Servizio Sanitario Nazionale.
Tuttavia ci sono riusciti in pochi per un semplice motivo: il ssn rende possibile questa via solamente a precise condizioni e cioe’ che l’operazione non abbia solamente uno scopo estetico ma che lo scopo principale sia legato alla funzionalita’.
Ne deriva quindi una lunga serie di operazioni mutuabili che pero’ derivano da problematiche relative a malformazioni o patologie oppure come risultato di traumi piu’ o meno gravi.
Un esempio lampante è quello della rinoplastica rispetto alla settoplastica, trattamenti che riguardano entrambi il naso. L’intervento di settoplastica (correzione del setto nasale deviato con le conseguenti difficoltà respiratorie) e’ mutuabile perche’ coinvolge il miglioramento funzionale del naso mentre la rinoplastica (correzione dei difetti estetici del naso) non lo e’ perche’ e’ una operazione eseguita solamente a fini estetici.
Di seguito una lista piu’ dettagliata di quali sono le operazioni di chirurgia plastica che si possono realizzare gratuitamente perche’ mutuabili:
esiti di malformazioni (acquisite o congenite)
traumi (come incidenti o ustioni)
labbro leporino
asimmetrie mammarie importanti
seno tuberoso
gigantomastia
ricostruzione del seno dopo un intervento di mastectomia
interventi su obesi (per esempio l’addome pendulo)
orecchie a sventola (quando nei bambini l’inestetismo causa problemi psicologici)
rinosettoplastica (correzione del setto nasale deviato)
ricostruzioni a seguito di tumori
Quasi sempre gli interventi in convenzione vengono eseguiti presso gli Ospedali pubblici o oppure presso strutture private come convenzionate e accreditate.
CHIRURGIA PLASTICA ED ESTETICA
La chirurgia plastica è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative.
La chirurgia plastica opera su qualsiasi distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica ha diverse sub-specializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo, la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, la chirurgia ricostruttiva, e la chirurgia estetica.
Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi.
Gli innesti sono porzioni di tessuto che vengono completamente distaccate dall’area donatrice per essere trasferite ed impiantate nell’area ricevente. I lembi sono porzioni di tessuti che mantengono una connessione con l’area donatrice e vengono trasferiti sull’area ricevente.
La chirurgia estetica è una branca della chirurgia plastica finalizzata a migliorare l’aspetto fisico. È anche definita chirurgia cosmetica
Gli interventi possono riguardare il viso, in particolar modo il naso, le palpebre, il mento e le orecchie. Possono essere inoltre diretti alla rimozione delle rughe (lifting) o del tessuto adiposo (lipofilling).
La chirurgia della mammella permette l’ingrandimento, la riduzione o il rassodamento del seno. Essa può avere un ruolo anche nel sesso maschile in caso di ginecomastia.
La chirurgia estetica si occupa anche di interventi di addominoplastica per la ricostruzione dei muscoli della parete dell’addome e di liposuzione, per la rimozione del tessuto adiposo sovrabbondante.
ATTIVITA’ SVOLTE PRESSO L’ISME ISTITUTO MEDICO EUROPEO
Rivitalizzazione (viso, collo, decolleté e mani)
Trattamenti con filler (correzione delle rughe e ripristino dei volumi)
Tossina botulinica (correzione delle rughe del terzo superiore del volto)
Laser
Lipofilling-lipostruttura
Silhouette Lift - Lifting con fili di sospensione
Otoplastica Blefaroplastica
Rinoplastica cartilaginea
Lifting del volto
Ginecomastia
Liposcultura
Mini addominoplastica
Asportazione di neoformazioni pigmentate benigne e maligne (nevi e melanomi)
Asportazione di neoformazioni cutanee e sottocutanee benigne: dermatofibromi, cisti sebacee, lipomi, fibrolipomi, cisti articolari ecc.
Asportazione di neoformazioni cutanee maligne: morbo di Bowen, epiteliomi basocellulari, epiteliomi spinocellulari, ecc.
Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica: quali interventi si possono effettuare
La Chirurgia Plastica, coadiuvata dalla Chirurgia Ricostruttiva e dalla Chirurgia Estetica, si occupa della riparazione chirurgica di varie parti del corpo, tramite manipolazione tissutale.
Gli interventi più frequenti della Chirurgia Plastica riguardano:
Patologie dell’invecchiamento
Resezione di neoformazioni
Rimozione di cicatrici
Ricostruzione
Correzione di malformazioni
Dimorfismi
Le parti del corpo più soggette all’intervento della chirurgia plastica sono:
Gli arti superiori
Gli arti inferiori
Il distretto cervico-facciale
La parete addominale
La parete toracica
Le mammelle
Cosa prevede la Chirurgia Ricostruttiva?
La Chirurgia Ricostruttiva fa sempre parte della Chirurgia Plastica. Il suo obiettivo principale è quello di ricostruire le parti del corpo menomate in seguito a:
Malformazioni congenite
Incidenti
Traumi
Si ricorre alla Chirurgia Ricostruttiva per riparare danni che compromettono la funzionalità di certe parti del corpo. Le cause di queste gravi conseguenze possono essere molte, ricordiamo:
traumi della strada che sfigurano il viso o provocano ferite laceranti;
neoplasie mammarie che hanno costretto all’asportazione delle mammelle;
ustioni;
impianti facciali;
lesioni da neoplasie del viso, del collo e di altre parti esposte;
fratture facciali;
malformazioni congenite;
tumori della pelle;
labiopalatoschisi;
malformazione dei genitali.
La Chirurgia Ricostruttiva, unitamente alla Chirurgia Plastica, forma un’ulteriore branchia che è la Chirurgia Plastica Ricostruttiva. La sua specialità è quella delle correzioni delle malformazioni congenite o dovute a postumi da malattie, incidenti e traumi.
La metodica è quella di attingere da altri parti del corpo per prelevare lembi di pelle e ricostruire le parti danneggiate. L’attenzione è posta sul punto di vista funzionale, oltre che su quello estetico.
Il carico di questi interventi è completamente del Servizio Sanitario Nazionale, il paziente non dovrà accollarsi alcun onere.
Quando si parla di Chirurgia Estetica?
La Chirurgia Estetica si occupa prevalentemente del miglioramento dell’aspetto fisico, dell’immagine e della bellezza. È una branca della medicina che ha lo scopo di rallentare l’invecchiamento e di dare una sensazione di ringiovanimento ai connotati e ad altre parti del corpo.
Il suo obiettivo è quello di correggere la forma esteriore del viso, sia congenita che modificatasi con l’andare degli anni.
C’è da dire che le persone che si rivolgono a interventi di chirurgia estetica sicuramente non si trovano a proprio agio con il proprio corpo e con la propria fisionomia. Va da sé che un intervento di questo genere ha lo scopo, oltre che di migliorare l’aspetto fisico, anche quello di aumentare l’autostima e l’amore verso se stessi e il proprio corpo. Sicuramente, ne gioveranno i rapporti umani e l’interporsi con le altre persone. Le insicurezze e le paure si affievoliscono e si affronta la vita in un modo decisamente più sereno.
In Italia, sono stimati oltre 600.000 interventi annuali per correggere qualsiasi tipo di inestetismo, dal più piccolo alla malformazione più grave.
Lo stare bene con se stessi è il passo più importante per sentirsi a proprio agio anche con gli altri. Capita anche che non sempre questo combacia con la realtà, una persona può sentirsi tranquilla con la propria malformazione, ma sentirsi a disagio e osservata in pubblico. In questo caso, o si è più forti delle persone che giudicano senza sapere e si va oltre, oppure si deve cedere e intervenire in qualche modo.
I difetti che corregge la chirurgia estetica non sono di carattere patologico, ovvero non riguardano le malattie, ma, come detto sopra, ricoprono un ruolo importante per il benessere psicologico del paziente e la serenità nella vita di relazione sociale.
Quali sono gli interventi più comuni di Chirurgia Estetica?
Gli interventi più comuni e più richiesti di Chirurgia Estetica sono:
La mastoplastica additiva: aumenta il volume dei seni tramite l’impianto di protesi.
La blefaroplastica: solleva le palpebre cadenti ed elimina le borse sotto gli occhi.
La rinoplastica: corregge i difetti estetici del naso, migliorando a volte anche la respirazione.
L’otoplastica: corregge le orecchie a sventola.
Il lifting: ringiovanisce le braccia, il viso e le cosce.
La liposcultura e la liposuzione: rimodella il profilo del corpo, a livello delle cosce, glutei e addome.
Altri campi, meno frequenti, che vengono trattati dalla chirurgia estetica sono:
Aumento dei polpacci.
Autotrapianto dei capelli con la tecnica monobulbare follicolare: contrasta gli effetti della calvizie androgenetica.
Aumento delle labbra.
Ginecomastia: riduce il seno maschile.
Malaroplastica: aumenta gli zigomi.
Gluteo plastica: aumenta il volume dei glutei con delle protesi.
Rinoplastica
La Rinoplastica è l’intervento che modifica la forma del naso, correggendo i difetti sgraditi al paziente.
All’intervento non residuano cicatrici visibili, perché esse sono situate all’interno delle narici.
Se è presente una deviazione del setto nasale, con insufficienza respiratoria, un intervento di Settoplastica può essere associato a quello di Rinoplastica.
Il tipo di anestesia, i tempi di degenza, la frequenza di medicazioni, dipendono dal singolo caso clinico e dalla tecnica impiegata.
Il risultato è soddisfacente fin dai primi tempi, anche se alterato dall’inevitabile gonfiore post-operatorio, che regredisce nei mesi successivi.
La rinoplastica e un intervento chirurgico il cui proposito e quello di migliorare l’aspetto estetico del naso e quindi del volto. Il miglioramento si ottiene mediante la riduzione ed il rimodellamento dello scheletro cartilagineo ed osseo. Il grado di miglioramento varia da individuo ad individuo ed e influenzato dalla qualità della cute e dalle dimensioni dello scheletro sottostante. L'attività fisica dovrà subire delle limitazioni per due settimane al fine di evitare gonfiori o sensazioni fastidiose.
Rinofiller
Il rinofiller è l'impianto di materiali di riempimento, riassorbibili e non, che consente il rimodellamento non chirurgico della forma del naso, trattando i difetti nasali minori.
Attualmente la metodica più sicura prevede l'uso mirato di microiniezioni di acido ialuronico in determinate zone del dorso e della punta del naso, tali da rendere in armonia tra loro le varie componenti del naso.
L'applicazione di opportuna pomata anestetica e ghiaccio nella mezz'ora precedente all'applicazione del filler assicura una facile esecuzione della metodica.
L'applicazione ambulatoriale del filler dura circa una ventina di minuti ed alla fine del trattamento è già subito possibile vedere la nuova forma del naso. Raramente possono comparire piccoli arrossamenti e gonfiori sulla superficie del naso trattato, ancora più raramente possono realizzarsi piccoli ematomi, sempre e comunque del tutto transitori.
Non è necessario l'uso di farmaci durante e dopo l'applicazione del filler.
Nonostante l'uso di materiali riassorbibili il rinofiller dura dai 12 ai 16 mesi. La variabilità dei tempi di riassorbimento dipende da numerose variabili, prima fra tutte le caratteristiche chimiche del prodotto usato. E' consigliabile quindi ripetere una volta l'anno la seduta di rinofiller per mantenere stabili nel tempo i risultati desiderati.
Il trattamento non rappresenta una alternativa all'intervento chirurgico di settorinoplastica, ma consente senza il ricorso a tecniche certamente più invasive ed impegnative, il miglioramento di piccoli difetti estetici del naso.
Rimodellamento dorso nasale
L’antiestetica “gobba” posta sul dorso del naso puo' essere solamente cartilaginea oppure interessare anche la parte ossea. Spesso la presenza di gibbo e' causa di seri complessi che possono mettere in discussione l’autostima del soggetto ed i suoi rapporti interpersonali. Al di la' dell’aspetto psicologico, un naso “aquilino”distorce visibilmente l’armonia del profilo, conferendo un’immagine arcigna e grottesca. e'sorprendente come invece una semplice correzione del dorso del naso possa restituire piu' armonia ai lineamenti senza stravolgere minimamente la fisionomia.
Il rimodellamento del dorso nasale avviene praticando un’incisione all’interno delle narici provvedendo quindi allo scollamento del dorso ed all’asportazione dell’eccesso di cartilagine e di eventuali spigoli ossei.
Rimodellamento punta nasale
Con questo tipo di intervento è possibile rendere la punta del naso più stretto .La punta del naso può essere trasformata con rimodellamento delle cartilagini. Questo tipo di rimodellamento del naso viene detto rimodellamento distruttivo se le cartilagini sono incise o se sono asportate delle porzioni, viene invece definito rimodellamento non distruttivo se la forma della cartilagine viene modificata con punti di sutura. Se alcune parti del naso devono essere aumentate o ingrandite di dimensioni, viene utilizzata della cartilagine che è prelevata dal setto nasale stesso. L'intervento si realizza in anestesia locale e senza ricovero. Nel postoperatorio l'edema o l' ecchimosi si risolvono in 15-20 giorni .
Profiloplastica
La profiloplastica e' l'associazione di diverse tecniche che hanno la finalita' di migliorare il profilo del viso che si puo' realizzare insieme a una rinoplstica
Abbastanza frequentemente il chirurgo plastico può consigliare di associare al miglioramento del naso una maggiore definizione delle labbra o degli zigomi. Questa si può ottenere sia con fillers che con protesi e può imbellire il viso rendendolo più interessante ed anche più giovane.Tra questi i piu' utilizzati sono l'acido ialuronico e l'idrossipatite calcica
Evenienza ancora più comune è quella in cui sia opportuno intervenire anche sul mento. Nella maggior parte dei casi si tratta di dare proiezione ad un mento sfuggente, piccolo, arretrato rispetto alla situazione estetica ideale. In questi casi il chirurgo colloca in genere una protesi. Questa potrà essere di silastico gorotex, entrambi materiali perfettamente tollerati che restano quindi per sempre. Il loro inserimento può avvenire attraverso una breve incisione esterna al disotto del mento, in posizione, quindi, non evidente, o attraverso la bocca. In questo caso si pratica una breve incisione all'interno del labbro inferiore subito sopra al solco gengivale. In ogni caso la protesi è inserita in una piccola tasca scollata sotto al periostio.
Le complicanze che possono verificarsi sono quelle correlate all’intervento :
Sanguinamento: è raro, ma può verificarsi, solitamente entro le prime 24 ore; tal caso sarà necessario un ritorno in sala operatoria per fermare il sanguinamento.
Infezione: è un’evenienza estremamente rara, ma se presente, rendono necessaria la rimozione temporanea della protesi.
Ridotta sensibilità cutanea: è variabile e, se presente, si risolve nel giro di 3-4 settimane.
Dislocazione dell’impianto protesico: può richiedere un nuovo intervento di riposizionamento.
Rinosettoplastica
La rinosettoplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più desiderati per migliorare non solo il proprio aspetto ma anche e soprattutto la respirazione nasale. Chi si sottopone a un intervento chirurgico di rinosettoplastica non lo fa per il solo desiderio di un naso più bello ma sempre più frequentemente per concomitanti disturbi respiratori.
MG, Metodo Globale, fonde in un unico intervento il miglioramento dell’aspetto e delle prestazioni respiratorie, ritenendo superata la dicotomia fra chirurgia funzionale e chirurgia estetica ma preferendo quindi parlare di rinosettoplastica globale. A sua volta il Metodo è la funzione di tre diverse metodologie chirurgiche. Prima tra tutte, la MIT, turbinoplastica inferiore modificata, che dà una risposta prevedibile, stabile e definitiva a chi soffre di disturbi nasali.
La MIT cura problematiche che affliggono un’enormità di persone: dalla banale roncopatia (russamento) alle ben più gravi apnee notturne, fino all’impiego regolare dei vasocostrittori nasali, un vero e proprio abuso che rappresenta per questi pazienti l’unico modo per decongestionare i turbinati inferiori ipertrofici comportando però il rischio di sviluppare alterazioni delle mucose nasali e, in alcuni casi, ipertensione sanguigna.
Nel metodo Gottarelli la MIT viene abbinata alla rinosettoplastica strutturale di Dean Toriumi e alla FVTR di John B. Tebbets, con la regolarizzazione e la centralizzazione della piramide eseguite nel modo meno traumatico, più conservativo e rispettoso dell’anatomia possibile. La tecnica di frattura “a legno verde”, infatti, limita il trauma e dà immediata stabilità, mobilizzando le ossa nasali fuori asse ma evitando il rischio di restringere eccessivamente il dorso. Il progetto estetico, realizzato insieme al paziente attraverso l’utilizzo di tecniche computerizzate di rinoscultura 3D personalizzate, fa sì che il naso sia globalmente inserito nell’insieme del volto e armoniosamente integrato rispetto alle sue proporzioni.
Prima dell’intervento è indispensabile l’esecuzione di una tomografia computerizzata (TAC) dei seni paranasali attraverso cui valutare correttamente tutte le strutture anatomiche che condizionano una buona respirazione. Il ricovero non raggiunge le 24 ore, la durata dell’intervento oscilla fra i 60 ed i 90 minuti. Da qui inizia il decorso post operatorio senza tamponi e senza dolore grazie all’innesto di piccoli dispositivi cartilaginei di sostegno e di una guida che impediscono alla cartilagine di ritornare alla pregressa deviazione (memoria elastica del setto). Il paziente porterà dei cerottini ed uno splint di plastica per sette giorni.
L’attività lavorativa potrà riprendere già dal terzo giorno, le attività sportive dopo sette giorni. Il naso sarà solido come prima dopo circa un mese. Il rischio di recidive è definitivamente scongiurato. MG permette di portare un intervento senz’altro complesso a livelli di grande prevedibilità di risultato, senza dolore postoperatorio, senza l’applicazione di tamponi, con un ricovero brevissimo e in tutta sicurezza. Per la sua versatilità e per la solidità che presenta grazie al largo uso di autoinnesti cartilaginei che vanno a rinforzare il naso dove è deviato e più debole, la rinosettoplastica globale rappresenta quanto di meglio oggi si possa fare per curare il naso.
Il CUP (Centro Unificato di Prenotazione) dell'ISME-ISTITUTO MEDICO EUROPEO di Palermo nasce con lo scopo di garantire al paziente un servizio efficiente per la prenotazione di prestazioni sanitarie.
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